Il dolore alla spalla, solitamente, insorge lentamente e senza un trauma apparente (difficilmente riusciamo a ricordare/individuare l'evento che potrebbe averlo causato), ed è quasi sempre piuttosto localizzato.
Se non adottiamo dei provvedimenti (che non sono sempre e comunque il "riposo assoluto"), ma continuiamo a fare le stesse "cose", il dolore si acutizza e nel tempo diventa cronico (con la conseguenza di avere delle criticità spesso irreversibili).
A essere oggetto di dolorabilità, oltre al sovraspinato, sono:
- tutti i tendini dei muscoli della cuffia dei rotatori (sovraspinato compreso);
- il capo lungo del bicipite;
- le borse.
Poc'anzi scrivevo che, contrariamente a quanto avveniva in precedenza, non è sempre il riposo assoluto (insieme ai farmaci) il provvedimento da addotare.
Perché?
Negli ultimi anni numerosi autori, con i loro studi, hanno abbandonato la visione della patologia infiammatoria legata ai tendini ("tendinite") che prevedeva l'utilizzo di farmaci e, soprattutto, il riposo assoluto.
Attualmente sembra che il quadro sia degenerativo, e non infiammatorio, e che al posto di "tendinite" debbano essere utilizzati termini come "tendinosi" o, più genericamente, "tendinopatia".
Più che a dei meccanismi infiammatori, il problema è correlato a una degenerazione del tessuto.
Piuttosto che la diagnosi ("lesione del capo lungo del bicipite"), è il quadro funzionale che deve essere considerato: dobbiamo considerare il dolore ma anche l'eventuale alterazione del movimento e cosa comporta tutto questo alle nostre attività, sportive, di fitness o più semplicemente lavorative.
Quindi, sia nel settore fitness che nell'ambito della prevenzione e della riabilitazione, c'importa relativamente conoscere con il precisione il tendine infiammato, calcificato o lesionato (anche perchè esistono diagnosi mediche uguali ma con diverse manifestazioni dolorose), ma invece importa di occuparsi del volume di allenamento, dei carichi a cui è sottoposta la spalla, delle eventuali rigidità articolari presenti, dei disequilibri muscolari e delle alterazioni del movimento che vengono riscontrate.
Nei prossimi articoli non parleremo quindi di riposo assoluto ma cercherò di evidenziare i fattori che determinano l'impingment sub-acromiale; proverò inoltre a dare qualche indicazione in merito a quali esercizi fare e agli accorgimenti da adottare durante la loro esecuzione.
Per collaborazioni (rieducazione funzionale e personal training) scrivimi pure in privato.
